Terrazzamenti

La lotta per la sopravvivenza degli antichi abitanti di questi luoghi ha determinato la necessità di ricavare spazi coltivabili in un ambiente ostile. Le modifiche del paesaggio portate dall’uomo nel corso dei secoli  e il lavoro costante e continuo di molte generazioni di contadini hanno sostituito il manto boschivo originario che copriva i fianchi scoscesi delle colline con la coltivazione della vite in terrazzamenti, resa possibile dalla frantumazione della roccia e dalla costruzione di una rete di circa 7000 chilometri di muretti a secco. Un’impresa che ha dato origine ad un paesaggio unico. Questa tecnica agricola è tesa a sfruttare il più possibile i terreni posti in forte pendenza. In questo modo anche le colline più ripide diventano utilizzabili per le coltivazioni. I muretti a secco sono costituiti principalmente con massi d’arenaria sapientemente sovrapposti e saturati con pietrisco e terra, senza uso di alcun legante cementizio. La buona qualità della pietra, ma soprattutto la sapiente arte della messa in opera dei sassi sono la garanzia di una maggiore resistenza ai crolli o frane causate per lo più dalla pioggia. Fra i terrazzamenti sono state costruite lunghissime e ripidissime scalinate in pietra . 
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